LA STORIA ETRUSCA NEI DINTORNI DI VULCI
Alcuni siti archeologici e riti dell’antica civiltà etrusca da visitare nella zona della maremma laziale per un tour all’insegna dell’arte e della cultura.
PARCO NATURALISTICO ED ARCHEOLOGICO DI VULCI
Assolutamente da visitare nella zona della Maremma laziale è il parco archeologico di Vulci, considerato tra i più importanti d’Europa, dove potrete scoprire i resti dell’antica città etrusca–romana di Vulci. All’interno del sito archeologico anche il Castello dell’Abbadia, edificato in epoca medioevale (XII secolo) dai monaci cistercensi e importante roccaforte e centro d’accoglienza per tutti i pellegrini.
Si accede passando per l’imponente Ponte del Diavolo, nome dato dalla popolazione in quanto – per credenza dell’epoca – solo il diavolo era in grado di realizzare un ponte dagli archi così alti e ampi.
Ma ciò che rende questo luogo veramente unico è la bellezza della natura circostante. Camminando tra canyon scavati nella roccia vulcanica, cascate e valli, si possono incontrare numerose specie di animali, tra cui le famose vacche maremmane e i cavalli bradi. Per i più fortunati, è anche possibile incontrare i butteri, meglio conosciuti come i cowboy della Maremma, che ancora oggi praticano la loro arte tradizionale di gestione del bestiame.
In conclusione, il Parco Naturalistico ed Archeologico di Vulci rappresenta una tappa imperdibile per tutti coloro che vogliono scoprire la storia e la natura della Maremma laziale. La bellezza del sito archeologico e la maestosità del Ponte del Diavolo si fondono perfettamente con la natura incontaminata, creando un’esperienza unica e indimenticabile.
Distanza da Terme di Vulci: 10 km
Tempo di percorrenza: 15 minuti
LA NECROPOLI ETRUSCA DI TARQUINIA
La necropoli di Tarquinia, conosciuta anche come Monterozzi, dista 30 minuti dalle Terme di Vulci e contiene 6000 sepolcri scavati nella roccia. Con i suoi 130 ettari, è il complesso più esteso che si conosca. La serie straordinaria di tombe dipinte rappresenta il nucleo più prestigioso della necropoli di Tarquinia e venne definita dal padre dell’etruscologia Massimo Pallottino “il primo capitolo della storia della pittura italiana”. Si tratta infatti di dipinti che rappresentano l’unica importante testimonianza di arte classica del periodo pre-romano esistente nel bacino Mediterraneo.
Le tombe dipinte, datate tra il VII e il III secolo a.C., sono state suddivise in diversi gruppi a seconda del loro stile e della loro iconografia. Alcune delle tombe più famose e assolutamente da visitare sono la Tomba dei Leopardi, la Tomba dei Giocolieri e la Tomba dell’Orco.
- La Tomba dei Leopardi, datata al V secolo a.C., è una delle più grandi e impressionanti della necropoli di Tarquinia. Il suo nome deriva dalle rappresentazioni di due leopardi sulla parete di fondo. Altre scene dipinte all’interno della tomba includono un banchetto funebre, un’offerta di profumi e una danza funebre.
- La Tomba dei Giocolieri, datata al IV secolo a.C., presenta scene di acrobati, ballerini e giocolieri dipinti in vivaci colori. Questa tomba è considerata uno dei migliori esempi di arte ellenistica nella necropoli.
- Infine, la Tomba dell’Orco, datata al III secolo a.C., è decorata con scene dell’oltretomba e del giudizio dei morti. Una delle scene più famose raffigura il dio Cerbero, il cane a tre teste che protegge l’ingresso all’inferno.
La bellezza e l’unicità dei dipinti delle tombe hanno reso questo sito uno dei più importanti al mondo per la comprensione della storia e dell’arte etrusca. Se vi trovate nella zona della Maremma laziale, vale sicuramente la pena visitare questo affascinante complesso archeologico.
Distanza da Terme di Vulci: 40 km
Tempo di percorrenza: 35 minuti
LO SPACCO DELLA REGINA
Lo Spacco della Regina si trova accanto alla Tagliata Etrusca, ai piedi del versante sud-est del colle di Ansedonia nella zona della Maremma laziale. La Tagliata è ciò che rimane di un’operazione idraulica di epoca romana usata per ottimizzare il flusso dell’acqua. Lì accanto lo Spacco della Regina: una fenditura naturale della roccia che venne utilizzata per celebrare riti religiosi.
Superato l’ingresso buio, per il quale consigliamo di portare una torcia, arriverete in un luogo suggestivo che ha dato origine a molte leggende.
Il silenzio profondo, la luce che penetra tra la vegetazione in alto e le strette pareti di roccia creano una suggestione fuori dal comune senza dubbio da sperimentare.
Non a caso, questo luogo ha ispirato molti artisti, poeti e scrittori che hanno trovato qui la fonte di molte delle loro opere. Lo Spacco della Regina è un tesoro, assolutamente da visitare, che la natura ha donato all’umanità e che andrebbe preservato e tutelato per sempre.
Distanza da Terme di Vulci: 46 km
Tempo di percorrenza: 35 minuti